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Cos’è l’App Store Optimization (ASO)?

Indice

I nuovi dati Audiweb asseriscono che in Italia a dicembre 2015:

  • ci sono stati ben 22,4 milioni di utenti unici mensili da dispositivi mobili (il 50,9% degli italiani)
  • il tempo speso online è di circa 1 ora e 40 minuti per persona al giorno
  • il 73,3% del tempo totale speso online è generato dalla fruizione di internet, specialmente se si tratta di donne o giovani
  • l’80,4% di questo tempo è speso utilizzando un’app

Dunque, come già vi spiegavamo, smartphone, tablet e altri dispositivi mobili hanno di fatto cambiato il nostro modo di vivere, permettendoci un accesso alle informazioni, che siano news, giochi, video o messaggi instantanei, sempre più rapido e in mobilità. Tutto ciò ovviamente ha creato una forte competizione e delle vere e proprio sfide tra le diverse app negli app store, così come succede coi siti sull’ormai “vecchio” Google: i due più conosciuti app store (Google Play e Itunes) contengono circa 4 milioni di app, due anni fa erano solo la metà…

Ecco le due principali sfide, così come le espone @simonecinelli esperto mobile marketing.

Prima sfida: riuscire a far trovare la propria applicazione

Posizionare la propria app nei primi risultati di ricerca nello store è fondamentale. Come la SEO per il web, l’App Store Optimization (ASO) è l’attività basilare che permette ad un’app, prima durante e dopo il lancio, di avere la miglior visibilità nei confronti della concorrenza. E’ il processo di ottimizzazione continuo di un’applicazione mobile, per collocarsi nei primi risultati di ricerca degli store dedicati. L’obiettivo dell’attività di ASO è quello di mettere l’applicazione nella condizione ottimale per competere sulla ricerca organica, ottenendo maggiore visibilità sullo store. Questa maggiore visibilità si traduce in maggior traffico sulla pagina dell’applicazione e di fatto in un aumento delle probabilità che venga poi effettuato il download e il primo utilizzo dell’app.

Seconda sfida: riuscire a coinvolgere nel lungo periodo

La nostra app è posizionata molto bene e riceve molti download? Perfetto ma non basta affatto: un’app installata sul proprio smartphone che viene utilizzata poco o male o addirittura mai, vale zero. Qui entrano in gioco nuove KPI (metriche con valore più alto rispetto ai meri download) e nuove attività di engagement con gli utenti (ad esempio le Push notification o gli In-App messages).

Nella maggior parte dei casi si assiste ad un picco iniziale di download ed utilizzo e poi a una lenta decadenza, fino all’abbandono completo. L’ottimizzazione e l’analisi continua permettono di individuare le aree critiche che portano gli utenti a lasciare l’app. L’esperienza vissuta nei primi secondi di utilizzo dell’applicazione, il cosiddetto effetto wow, porta le persone a ritornare sull’app, ad utilizzarla e consigliarla agli amici.

E’ necessario dunque avere una specifica strategia di Mobile Engagement coerente con le caratteristiche dell’applicazione ed i vostri obiettivi (di business, di monetizzazione, ecc) che guidi l’utente ad un uso ripetuto.

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