Stilverso, Agenzia Web Full-Digital a Torino https://www.stilverso.it Aiutiamo i brand più coraggiosi ad affrontare competitor leggendari Mon, 02 Oct 2023 08:38:47 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.2 https://www.stilverso.it/wp-content/uploads/2018/04/apple-touch-icon-180x180-150x150.pngStilverso, Agenzia Web Full-Digital a Torinohttps://www.stilverso.it 32 32 Cosa cambierà il 25 maggio 2018https://www.stilverso.it/blog-agenzia-di-digital-marketing/cosa-cambiera-25-maggio-2018/ Fri, 13 Apr 2018 09:47:31 +0000 https://stilverso.it/blog/?p=978 Linguaggio semplice e chiaro Una delle novità più applaudite è il fatto che dal 25 maggio le aziende che vogliono detenere e usare i nostri dati dovranno chiedercelo con un linguaggio chiaro e comprensibile, senza vocaboli tecnici o giuridici, in modo tale che tutti possano capire l’informativa. Saranno bandite le clausole tecniche e quelle scritte in caratteri troppo piccoli; le aziende dovranno dimostrare di aver ricevuto un’autorizzazione al trattamento dei dati, in maniera inequivocabile e comprensibile.stilverso- 25 maggio

Principio di accountability

Con il nuovo regolamento viene finalmente definito il principio che prevede che sia responsabilità del possessore dei dati sensibili conservarli in maniera corretta.

Dati a scadenza

Una novità a beneficio dei consumatori è il principio di “retentio”. Cosa significa? Il nuovo regolamento introduce il concetto di scadenza dei dati. In ogni informativa sulla privacy dovrà essere specificato il tempo entro il quale il dato sensibile andrà trattato, scaduto il quale il trattamento diventerà illegittimo.

Addio al consenso senza specifiche

Con la nuova normativa le aziende dovranno chiedere il consenso non solo all’uso dei nostri dati, ma dovranno specificare anche l’utilizzo che ne faranno, distinguendo, per esempio, se il fine è quello di marketing, di profilazione, di geolocalizzazione, o altro. Ogni tipo di attività di trattamento implicherà un consenso specifico che il consumatore sarà chiamato a firmare, mettendo così fine alle informative “cumulative”.

Sanzioni

Una delle più grandi novità del regolamento è quella che riguarda i casi di data breach: le violazioni dei dati, per esempio in caso di attacchi informatici o furti. La norma introduce infatti il diritto per tutti i cittadini, siano essi aziende o persone fisiche, di conoscere la violazione dei dati che le aziende saranno obbligate a comunicare al Garante. Per i trasgressori le sanzioni, applicabili dal 25 maggio 2018, arriveranno fino a 20 milioni di euro o al 4% del fatturato.

A cambiare saranno le leggi che chiunque maneggi dati personali dovrà rispettare per poter continuare a farlo, ovvero qualsiasi azienda con cui sottoscriviamo un contratto in cui inseriamo i nostri dati personali, comprese quelle attive solo online.Vediamo più nello specifico grazie agli avvocati di @Repubblica i punti salienti, così da essere preparati:Cosa cambierà il 25 maggio 2018. L’ora X scatterà il prossimo 25 maggio!

Più tutele per i minori

Maggiori tutele anche per i minori. In particolare, per i minori di 16 anni sarà necessaria anche l’autorizzazione del genitore o di chi ne abbia la potestà. Una regola, quest’ultima, che varrà anche per i servizi su Internet e per i social media.

Il diritto di conoscere i propri dati

Continuiamo continuamente a ricevere email o messaggi da servizi che non ricordiamo di aver richiesto e temiamo di avergli fornito anche dati sensibili come il nostro numero di telefono.Con il nuovo regolamento che sancisce il diritto di accesso, tutti i consumatori potranno rivolgersi alle società chiedendo che gli vengano forniti i dettagli sui dati che hanno comunicato loro, chiedendo anche di chiarire come vengono trattati e come sono stati ottenuti. Le aziende, dal canto loro, saranno soggette all’obbligo di risposta.]]>
Consumer path: i momenti del consumatore che contanohttps://www.stilverso.it/blog-agenzia-di-digital-marketing/consumer-path-momenti-contano-ora/ Fri, 09 Mar 2018 11:13:09 +0000 https://stilverso.it/blog/?p=958 Lisa Gevelber, Vicepresidente Marketing di @Google, ci offre una panoramica sul tipo di consumatore che si sta profilando dietro i Big data, di cui ovviamente Google è ampiamente in possesso.

Due anni fa, Google ha introdotto il concetto dei momenti che contano. Abbiamo dato un nome a un comportamento che, grazie ai dispositivi mobili, si stava diffondendo sempre più. Gli utenti avevano iniziato a esigere delle risposte immediate nei momenti in cui manifestavano l’intenzione di sapere, andare, fare e comprare. Il concetto dei momenti che contano è riuscito così a cogliere un trend del comportamento dei consumatori che, con larga probabilità, è risultato ancora più tangibile, ricorrente e riconoscibile di quanto i professionisti del marketing avessero potuto sperare.

Adesso, dunque, è più che mai evidente che la centralità dei momenti che contano, tanto per i consumatori quanto per i professionisti del marketing, è più importante che mai. E anzi, i momenti che contano si stanno di fatto moltiplicando: i momenti che contano hanno provocato una sorta di accelerazione delle aspettative dei consumatori in favore di esperienze immediate di tipo “qui e ora”. Non è difficile constatare che gli utenti abbiano già alzato il tiro, aspettandosi continuamente informazioni più utili, più personalizzate e più immediate.

Google ci illustra tre precise caratteristiche del consumatore “sapiens sapiens”:

Il consumatore BEN INFORMATO

Le persone oggi vogliono avere la facoltà di prendere decisioni giuste, più o meno importanti che siano, e ricorrono al proprio telefono per ricevere consigli che li guidino. Un approfondimento sui dati ci illustra meglio la situazione e, vale la pena ripeterlo, questo dato non riguarda semplicemente articoli di un certo rilievo o temi di una certa profondità.

Consumer path: i momenti del consumatore che contano. Lisa Gevelber, Vicepresidente Marketing di @Google, ci offre una panoramica sul tipo di consumatore che si sta profilando dietro i Big data, di cui ovviamente Google è ampiamente in possesso.

Il consumatore PROPRIO QUI

Gli utenti si aspettano esperienze digitali fatte su misura per loro, comprese le esperienze personalizzate in base al luogo in cui si trovano in specifici momenti. Diversi anni fa, i professionisti del marketing potevano soddisfare questo tipo di esigenza basandosi sugli indizi espliciti forniti dagli utenti. Ad esempio, se una persona voleva trovare un ristorante sushi in zona, la sua query di ricerca probabilmente avrebbe incluso il codice di avviamento postale, il nome del quartiere o persino “nelle vicinanze”.

Consumer path: i momenti del consumatore che contano. Lisa Gevelber, Vicepresidente Marketing di @Google, ci offre una panoramica sul tipo di consumatore che si sta profilando dietro i Big data, di cui ovviamente Google è ampiamente in possesso.

Oggi invece ci aspettiamo che i brand raccolgano informazioni contestuali sufficienti a fornire risposte specifiche in base alla località in cui ci troviamo, senza dover cercare nient’altro che un semplice “sushi”.

Insomma, le persone danno per scontato che il loro smartphone sappia dove sono e che, di conseguenza, fornisca informazioni pertinenti.

Il consumatore PROPRIO ORA

Hai mai dovuto prenotare un ristorante o una stanza d’albergo all’ultimo momento? Oppure cercare una farmacia di turno? Le persone ricorrono al loro dispositivo mobile molto più spesso che ad altre fonti per ottenere quello che cercano, assumere decisioni o comprare prodotti di vario genere. E ogni giorno si affidano sempre più al loro smartphone per fare acquisti dell’ultimo momento o prendere decisioni d’impulso.

Consumer path: i momenti del consumatore che contano. Lisa Gevelber, Vicepresidente Marketing di @Google, ci offre una panoramica sul tipo di consumatore che si sta profilando dietro i Big data, di cui ovviamente Google è ampiamente in possesso.

I dispositivi mobili ci rendono più agili: possiamo permetterci di essere organizzati o disorganizzati quanto più ci piace, tanto il nostro smartphone sarà sempre a portata di mano. E pretendiamo che i brand siano in grado di capire e soddisfare le nostre esigenze all’istante.

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La nostra privacy è solamente una fonte di guadagno per le aziende?https://www.stilverso.it/blog-agenzia-di-digital-marketing/la-nostra-privacy-e-solamente-una-fonte-di-guadagno-per-le-aziende/ Tue, 28 Jan 2020 11:43:02 +0000 https://stilverso.it/?p=5292 Negli ultimi anni, con l’esplosione del fenomeno dei social network, un grande numero di dati personale viene caricato su queste piattaforme e, a causa loro, si sono confusi i tradizionali confini della privacy.

Il GDPR (General Data Protection Regulation) disciplina il trattamento e la circolazione dei dati personali relativi alle persone fisiche e a quelle giuridiche, ovvero cittadini e organizzazioni. L’intento è quello di creare uno standard europeo più semplice per quanto riguarda il trattamento dei dati, con lo scopo di generare una maggiore fiducia nei cittadini per quanto riguarda le nuove tecnologie che si stanno impadronendo del settore economico, e che si faranno sempre più strada in tutte le sfere della vita sociale e quotidiana.

Allo stesso tempo, con tale regolamento, si cerca di diffondere la mentalità necessaria alle aziende per trattare questo argomento con la stessa priorità e importanza di qualsiasi altro processo aziendale.

Il fine è anche quello di rendere le aziende più consapevoli della provenienza dei dati in loro possesso e, soprattutto, le porterà a gestirli con maggiore accuratezza.

Più precisamente, le aziende sono tenute a nominare degli addetti per il trattamento dei dati a cui spetterà il compito di comunicare le eventuali violazioni a danno della loro protezione.

Si tratta di norme applicate in tutte le aziende, anche in quelle al di fuori dell’UE ma di cui potrebbero far parte anche cittadini europei.

stilverso- GDPR

L’importanza dei dati

È quindi più che evidente come tutte le aziende, sia in Europa che in altri Paesi, utilizzano i dati continuamente.

La domanda da porsi è questa: come mai i dati sono così importanti? Per quale motivo le aziende necessitano di questi elementi?

La risposta è semplice: il fatto di poter studiare i consumatori attraverso i dati permette alle aziende di offrire contenuti adatti agli utenti nel momento più adatto.

Siamo di fronte ad una vera e propria strategia di marketing, basata sullo studio del consumatore al fine di proporgli prodotti e contenuti mirati.

Dopo l’ introduzione del GDPR nel 2018, le discussioni sulla privacy e sulla data regulation sono in costante aumento, alimentando così le discussioni tra i leader delle grandi aziende tecnologiche.

In un’economia sempre più guidata dai dati, le aziende devono dimostrare di averne pieno controllo e devono quindi sottoscrivere il regolamento che le guida.

I dati, come già accennato, sono ovunque e per questo le aziende assumono un ruolo di “data keepers”, assicurando che le informazioni in loro possesso siano criptate. Questo per evitare che, in caso di furto di dati, questi vengano riutilizzati.

Inoltre, per chiarire maggiormente la questione occorre citare anche i cosiddetti “cookie”.

Si tratta di elementi HTTP sul Web che funzionano per mezzo di un meccanismo in grado di riconoscere un utente da un altro. Il cookie, poi, può essere letto solamente dal proprietario che lo ha creato, per cui gli individui non sapranno mai quale informazione captata verrà trasportata.

Alla luce di questo meccanismo dei cookie per monitorare le attività dei consumatori su Internet, ad oggi, i cookies sono stati ampiamente ridotti e resi meno efficienti.

Non esistono, infatti, dei veri e propri meccanismi che consentono ai consumatori di comunicare le loro preferenze o i propri interessi alle società durante la loro navigazione sul Web o mentre utilizzano le app.


La protezione dei dati del consumatore
La regolamentazione GDPR “opt-in” per la protezione dei dati dei consumatori: l’utente esprime il proprio consenso ad essere inserito in una mailing list per ricevere comunicazioni di natura informativa e/o commerciale.

stilverso- privacy

Questo significa che gli utenti accettano il tracciamento dei propri dati facendo un click su delle finestre che appaiono sullo schermo durante la navigazione ( i “pop-up” di notifica). Inoltre, il GDPR consente anche ai consumatori europei di cancellare i propri dati o di fornirli su richiesta.

In conclusione, inutile affermare quanto sia importante il trattamento dei dati e soprattutto la protezione di questi ultimi. È importante che le aziende e il Web in generale si muovano nella giusta maniera, al fine di generare fiducia nelle persone che vivono in un mondo all’ insegna della tecnologia fondata sullo studio dei dati.

È altrettanto importante sapere, però, quanto il pubblico di consumatori apprezza la personalizzazione online dei contenuti offerti dal web, senza la necessità di troppe ricerche, ma con i risultati sperati subito sotto mano.

Nel complesso, la privacy diventerà un punto focale per l’utente finale, dato che le persone cominciano a preoccuparsi maggiormente di ciò che le aziende stanno facendo con i loro dati e della loro eventuale perdita.

La soluzione infatti sta nel mezzo: trovare un giusto equilibrio tra la capacità di poter garantire la sicurezza dei dati raccolti, mantenendo la fiducia dei consumatori e l’abilità di arrivare ai consumatori grazie a questi ultimi nel modo appropriato.

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