Stilverso, Agenzia Web Full-Digital a Torino https://www.stilverso.it Aiutiamo i brand più coraggiosi ad affrontare competitor leggendari Wed, 04 Oct 2023 12:55:07 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.2 https://www.stilverso.it/wp-content/uploads/2018/04/apple-touch-icon-180x180-150x150.pngStilverso, Agenzia Web Full-Digital a Torinohttps://www.stilverso.it 32 32 Guida alla gestione di un blog: i primi passi essenzialihttps://www.stilverso.it/blog-agenzia-di-digital-marketing/guida-alla-gestione-di-un-blog-i-primi-passi-essenziali/ Fri, 14 Feb 2020 15:01:30 +0000 https://stilverso.it/?p=5213 Sei alle prime armi con la gestione di un blog tutto tuo e desideri raggiungere velocemente il pubblico? La cosa principale da fare è utilizzare le strategie SEO per l’ottimizzazione dei contenuti e buone capacità di scrittura. In questo modo potrai catturare l’attenzione degli utenti e dei motori di ricerca.

I siti Web in generale, e di conseguenza anche i blog personali, utilizzano infatti la metodologia SEO per posizionarsi tra i primi posti nei risultati delle ricerche di Google. I gestori dei blog più conosciuti e di successo hanno sviluppato doti di scrittura e si sono adoperati per migliorare la prestazione dei loro contenuti utilizzando queste tecniche. Di seguito proporremo alcuni degli elementi più importanti per la redazione di un articolo di successo da pubblicare sul tuo blog.

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Innanzitutto elenchiamo i 3 punti principali da tenere in considerazione per fare in modo che il blog venga indicizzato al meglio dai motori di ricerca.

1. Il Titolo

Il titolo rappresenta l’elemento di attrazione principale per il lettore. Per questo un titolo accattivante attira maggiormente l’attenzione degli utenti che lo vedranno prima sulla SERP (pagina dei risultati dei motori di ricerca). Se invece non reputeranno abbastanza interessante nemmeno il titolo, sicuramente non leggeranno l’intero l’articolo. Secondo le regole SEO occorre inserire quelle che sono le parole chiave nel titolo solamente se queste sono brevi, altrimenti si procederà ad indicarle nel contenuto dell’articolo. Le parole chiave, in inglese “keywords”, sono quelle frasi (costituite da una o più parole) cercate dagli utenti che usano i motori di ricerca per trovare quello che vogliono.

Il titolo poi non deve superare i 50-60 caratteri e occorre utilizzare nel titolo il nome del brand, inserendo anche possibili numeri. Per orientare maggiormente il lettore, nel titolo bisogna anche far riferimento alle parole chiave HOW? (=come), WHAT? (=cosa) e WHY? (=perché).

2. L’ Url

L’URL che sceglierai è un altro degli elementi significativi del tuo blog, per questo non deve essere mai fatto a caso: deve essere sensato e coerente con i contenuti che andrai a pubblicare. Inoltre è proprio nell’ URL che si consiglia di introdurre le tue parole chiave.

Un altro fattore da tenere in considerazione è la lunghezza dell’URL che non dovrebbe mai superare le 3-5 parole.

3. La Meta Descrizione (Meta Tag Description)

Le meta tag description sono un altro elemento caratteristico da inserire nel tuo articolo: forniscono spiegazioni concise dei contenuti delle pagine web. Sono usate dai motori di ricerca nelle pagine dei risultati (SERP) per visualizzare delle anteprime di una determinata pagina e quindi del tuo blog.

Siccome occorre ragionare anche nell’ottica in cui gli utenti possano capire meglio di cosa tratterà l’articolo, una meta descrizione scritta nel modo giusto li aiuterà in questo, anche se non andrà ad incidere sul posizionamento nei motori di ricerca in alcun modo.

Anche le meta descrizioni devono sottostare ad alcune regole: non superare il limite di 150-160 caratteri, avere un certo significato e includere le parole chiave dell’argomento trattato. Inoltre questi tag non devono essere ripetuti all’interno del testo.

Suddivisione del corpo del testo

Passiamo ora all’analisi del corpo del testo dell’articolo:

  • IL TESTO DEVE ESSERE STRUTTURATO IN TITOLI E PARAGRAFI

Il testo strutturato in paragrafi risulta molto più semplice da leggere e da seguire, soprattutto quando è piuttosto lungo e con molte informazioni. Questa suddivisione in paragrafi consente ai lettori di individuare le parti salienti.

Il testo presenterà quindi tale struttura: titolo del paragrafo (h1) con successivo testo relativo (ad h1), sottotitolo del paragrafo (h2) con testo relativo (ad h2) e così via fino alla conclusione.

  • PULSANTI DI CONDIVISIONE SOCIAL

L’aggiunta di pulsanti di condivisione sui social aiuteranno a rendere il tuo articolo, e di conseguenza anche il tuo blog, più visibile. Inoltre le condivisioni sui social del tuo articolo porteranno nuovi lettori, se un personaggio con molti followers lo apprezzerà.

  • LINK INTERNI

I link (o collegamenti interni) sono diversi dai pulsanti di condivisione social. Aggiungendoli all’interno dei tuoi articoli aiuterai i motori di ricerca a indicizzare il tuo sito Web e gli utenti a trovare altri contenuti pertinenti a ciò che stanno leggendo.

Il collegamento interno è uno degli elementi essenziali SEO nella pagina poiché ha una grande influenza sui motori di ricerca. Il crawler (il software che analizza i contenuti di una rete) in questo modo può visitare le pagine che potrebbero andare perse, creando un indice che permetta la ricerca e la visualizzazione di queste ultime.

  • CONDIVISIONE DI IMMAGINI E VIDEO

Inserire immagini e video nel proprio articolo è un ottimo modo per renderlo unico, soprattutto quando anche la concorrenza li utilizza. Occorre però prestare attenzione ai formati delle immagini e dei video che vengono utilizzati poiché potrebbero rallentare il funzionamento del tuo sito. Assicurati quindi di utilizzare i giusti formati.

Ti consigliamo di inserire anche un’immagine alla fine di ogni scorrimento della pagina; in questo modo l’utente avrà sempre un’immagine sulla pagina durante la lettura così da renderla più coinvolgente.

  • LUNGHEZZA DEL CONTENUTO

È provato come un articolo dal contenuto consistente e lungo aiuti a raggiungere posizioni più alte nelle classifiche dei risultati di ricerca di Google. Tieni presente, però, che non esiste una lunghezza perfetta per i tuoi contenuti; tutto dipende da ciò che vuoi trasmettere con il tuo blog. Sicuramente, più argomenti vengono trattati, maggiore sarà l’interesse e l’attenzione dei lettori.

  • PAROLE CHIAVE NEL CONTENUTO

Ritorniamo alla questione delle parole chiave: all’interno del tuo articolo va inserito un certo numero di parole chiave tra le prime 100-150 parole. Infine, occorre arricchire il testo con altre parole chiave che si colleghino a quelle precedenti così da richiamare i punti fondamentali dell’argomento.

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In conclusione, si può notare come Google, negli ultimi anni, si stia muovendo a favore di quei contenuti unici ed interessanti, offrendo loro un posizionamento migliore nei risultati di ricerca.

Ecco un breve riferimento alla storia di Google risalente a vent’anni fa: i collaboratori dell’azienda hanno da sempre dato per scontata la migliore efficienza degli algoritmi Google rispetto al lavoro condotto dagli essere umani. Tali algoritmi sono stati definiti totalmente oggettivi, anche se molte ricerche hanno dimostrato come Google nel corso del tempo abbia messo mano ai risultati delle ricerche sul Web.

Da quanto emerso, però, si nota quanto anche gli utenti siano fondamentali nel determinare una buona posizione dei blog e dei siti Web (e rispettivi articoli) nella SERP: questi ultimi decidono quali contenuti meritano una posizione più elevata rispetto ad altri.

Inoltre, è evidente come alcuni problemi SEO sulla pagina non abbiano alcun impatto sulle classifiche, mentre alcuni problemi riguardanti la scrittura e i contenuti e che non hanno nulla a che vedere con la SEO possono invece avere un impatto enorme sulla visualizzazione al sito.

Riassumendo, durante la creazione di un blog e in particolare degli articoli che andrai ad aggiungere, pensa bene a quali di questi elementi sono indispensabili perché il tuo articolo possa godere di una buona posizione in classifica tra i risultati dei motori di ricerca. In questo modo il tuo blog godrà di una buona visibilità, nonché di un grande successo tra il pubblico!

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Content marketing strategico? I video in prima posizionehttps://www.stilverso.it/blog-agenzia-di-digital-marketing/content-marketing-strategico-i-video-in-prima-posizione/ Wed, 05 Jun 2019 09:45:47 +0000 https://stilverso.it/?p=3695 Catturare l’attenzione degli utentiTeniamo presente che l’utente avvia un video solo se veramente interessato al suo contenuto. In caso contrario, scorre velocemente la pagina ignorandolo. Ma quali sono gli elementi che spingono il pubblico a cliccare “play” su un video?Sicuramente il primo fattore è il mittente, ovvero la persona dalla quale veniamo a conoscere il video: più il legame con questa persone è stretto e basato sulla fiducia, più aumentano le possibilità che il video sia guardato. La stessa cosa accade quando si tratta di un’azienda: se le aziende rinomate e conosciute come leader in un settore pubblicano un video, probabilmente gli utenti saranno tentati a visualizzarlo.Un altro elemento importante per suscitare curiosità negli utenti è sicuramente l’immagine di anteprima del video. Scegliete l’anteprima migliore che invogli ad aprire il video!Un ulteriore elemento da tenere in considerazione è il numero delle visualizzazioni e delle condivisioni: più è alto il numero delle persone che hanno visualizzato e condiviso un contenuto, maggiori saranno le probabilità di incuriosire nuovi utenti!Content marketing strategico? <br>I video in prima posizione. Negli ultimi anni i video hanno assunto sempre più importanza, diventando un valido strumento per lanciare campagne virali di successo. Alla base del boom dei video sul web c'è sicuramente una ragione pratica: oggi caricare video è molto più semplice, anche da mobile, rispetto al passato e il coinvolgimento dell'audience è sorprendente!Dopo aver convinto l’utente a visualizzare il contenuto, è necessario che rimanga soddisfatto della visione e, per far questo, è utile seguire alcune regole nella realizzazione del video:
  • realizzate una storia accattivante: la storia raccontata nel video è l’elemento più importante, spesso più del prodotto stesso che può in alcuni casi passare in secondo piano
  • l’importanza dei primi 5 secondi: per assicurarvi che l’utente completi la visione del video, concentratevi sui primi 5 secondi! Sono fondamentali!
  • fate storytelling emozionale: appassionate, raccontate e suscitate emozioni con alternanza tra momenti divertenti e malinconici!
  • effetto sorpresa ma senza esagerare: l’elemento della sorpresa è fondamentale nello storytelling del video ma non deve essere confuso con l’effetto choc che porterebbe ad abbandonare la visione.
  • call to action: non dimenticate di invitare l’utente all’azione o creare un bellissimo video potrebbe rivelarsi inutile!

Misurare l’efficacia di un video

Quali sono i criteri per misurare l’efficacia di un video? Senza dubbi ce ne sono diversi ma c’è una metrica che non cambia: il tempo di visione che ci mostra la capacità del video di mantenere alta l’attenzione durante la riproduzione! Il numero di visualizzazioni è un debole indicatore del successo, quello che conta è misurare il coinvolgimento, la risposta del pubblico.Content marketing strategico? <br>I video in prima posizione. Negli ultimi anni i video hanno assunto sempre più importanza, diventando un valido strumento per lanciare campagne virali di successo. Alla base del boom dei video sul web c'è sicuramente una ragione pratica: oggi caricare video è molto più semplice, anche da mobile, rispetto al passato e il coinvolgimento dell'audience è sorprendente!
La potenza vera del video sta proprio in questi due elementi: tempo di visione e numero di interazioni!

Tipologie di video

Quali tipi di filmato produrre? Eccone alcune tipologie:
  • tutorial: video che mostrano al pubblico come fare qualcosa;
  • video promozionali: brevi video che promuovono prodotti o eventi;
  • documentari sul vostro brand: un video che metta in mostra la storia del vostro brand;
  • studi e testimonianze: video che hanno come protagonisti i vostri utenti che spieghino in prima persona come i vostri prodotti potranno aiutarli;
  • “dietro le quinte”: video che portano il pubblico nel backstage della vostra attività;
  • video di eventi: video di eventi legati al vostro business o all’interesse dei vostri utenti.
I video, dunque, costituiscono davvero un potenziale per il digital marketing delle aziende: creatività, strategia e impatto emotivo sono essenziali per farsi conoscere!]]>
Cosa vuol dire “fare branding”https://www.stilverso.it/blog-agenzia-di-digital-marketing/cosa-vuol-dire-branding/ Fri, 21 Oct 2016 09:38:01 +0000 http://stilverso.it/blog/?p=544 Non capita spesso di avere la fortuna di lanciare sul web un brand fino a ieri inesistente e dover quindi creare da zero la sua identità e reputazione.

Cos’è?

Innanzitutto cosa si intende con “brand”?

Il brand, in italiano “marchio”, è enciclopedicamente parlando la denominazione commerciale o il simbolo che distingue un prodotto, una merce. Ma non si tratta solamente del nome con cui chiamiamo un prodotto: il brand racchiude in sé una serie di “sentimenti” che gli individui gli attribuiscono, i quali possono essere positivi o negativi.

Un brand può dunque ispirare fiducia, sicurezza, indignazione, può trasmettere dei valori. Ecco che allora la definizione della brand identity di un marchio o di un’azienda assume un enorme significato per il buon esito di una strategia di comunicazione.

Vediamo insieme le 5 fasi indispensabili di @SEMrush nel processo di branding!

1. Entrare nella mente del progetto/prodotto

Il primo importantissimo passo è cercare di carpire tutto ciò che ha portato alla nascita di questo futuro brand.

  • Da quanto tempo stava pensando al progetto?
  • Qual è il suo background culturale/lavorativo?
  • Qual è l’immagine che vuole dare del suo marchio?
  • Che cosa lo rappresenta al meglio?
  • Quali sono i suoi valori?

Dando una risposta a tutte queste domande avrai una visione d’insieme del progetto che ti aiuterà a restare maggiormente focalizzato sull’essenza del brand.

2. Raccogli informazioni a livello visivo

Una volta raccolte tutte le informazioni descritte sopra cerca di organizzarle in modo visivo. Questo ti aiuterà a visualizzare meglio ciò che il brand rappresenta e quello che deve trasmettere ai possibili acquirenti.

Può essere utile a questo scopo creare una cosiddetta moodboard, al cui interno inserire immagini che possono evocare dei sentimenti legati al brand: materiali, colori, oggetti, scene di vita.

Cosa vuol dire "fare branding". Vediamo insieme le 5 fasi indispensabili di @SEMrush nel processo di branding!

Allo stesso modo puoi creare una lista di aggettivi che ti aiuteranno a definire la brand identity e i prodotti che dovrai promuovere.

In questo caso ti trovi di fronte a due strade:

  • è già ben chiaro il nome da dare al brand, perché magari si tratta di un marchio di famiglia che prende quindi il nome del fondatore
  • si dovrà progettare naming e logo ex novo e definire nel modo più efficace la brand identity, dunque è richiesto un vero e proprio brainstorming per trovare l’idea vincente che definisca perfettamente l’immagine coordinata del brand

4. Definizione della strategia e del tono di comunicazione

É arrivato il momento di pianificare la strategia di comunicazione e definire il tono di voce da utilizzare, cioè lo stile da dare alla comunicazione del brand.

Per definire la brand identity di un marchio è fondamentale individuare il target a cui il brand si rivolge. Per fare questo dovrai prima di tutto identificare le buyer personas, ovvero personaggi fittizi, identificati come possibili fruitori del marchio. Dopo aver identificato i profili dei tuoi possibili utenti puoi cominciare a pianificare la tua strategia.

Esempio: hai concluso che il tuo possibile target è composto principalmente dai Millenials (giovani dai 20 ai 35 anni) appassionati di attività sportive e con una vita sociale molto attiva?

  • il tone of voice sarà colloquiale, disinvolto, fresco, allegro
  • potrai usare colori vivaci
  • fare ampio utilizzo di Facebook, Instagram, YouTube e magari Snapchat

Devi prepararti anche al possibile flusso di comportamento degli utenti sul sito web (o app), pensando a quali dovranno essere gli elementi che attireranno l’attenzione dei potenziali clienti. È importante definire proprio in fase di progettazione dove posizionare questi elementi, per non lasciare nulla al caso e aumentare l’efficacia della tua strategia di comunicazione. È altrettanto importante monitorare il comportamento degli utenti tramite gli appositi strumenti di Web Analytics.

Cosa vuol dire "fare branding". Vediamo insieme le 5 fasi indispensabili di @SEMrush nel processo di branding!

5. Comunicare il brand

La tua brand identity è chiara, sai come comunicarla: ora sei pronto per lo sviluppo del sito web e di tutti i canali di comunicazione associati (Social media e Storytelling, DEM, Landing pages).

Pianifica con cura e in anticipo il piano editoriale social, in modo da offrire contenuti di qualità che sappiano accendere l’attenzione degli utenti e prepararli al lancio del brand. Ricordati inoltre di aprire i vari canali ufficiali social qualche tempo prima del lancio ufficiale del progetto!

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